L’artista messicana viene ricordata a Roma con una mostra e due spettacoli teatrali
Frida Kahlo, la ribelle e ironica pasionaria dell’arte, fu il simbolo dell’avanguardia e dell’esuberanza artistica della cultura messicana del Novecento. La mostra allestita fino al 31 agosto alle Scuderie del Quirinale (http://www.scuderiequirinale.it/categorie/mostra-frida-kahlo), presenta l’intera carriera artistica di Frida Kahlo riunendo i capolavori assoluti delle principali collezioni, raccolte pubbliche e private, provenienti da Messico, Europa e Stati Uniti. Oltre 40 capolavori, tra cui l’Autoritratto con collana di spine e colibrì del 1940, per la prima volta esposto in Italia e l’Autoritratto con abito di velluto del 1926, dipinto a soli 19 anni ed eseguito per l’amato Alejandro Gòmez Arias. Una selezione di disegni completa il progetto, tra cui il Bozzetto per Henry Ford Hospital del 1932, il famoso corsetto in gesso che tenne Frida prigioniera negli ultimi, difficili anni della sua malattia e che l’artista decorò con una serie di simboli dipinti e, infine, alcune fotografie, in particolare quelle realizzate da Nickolas Muray, tra cui Frida Kahlo sulla panca bianca del 1938. Oltre che in questa mostra, l’artista messicana viene ricordata, sempre a Roma, con due spettacoli teatrali: Una rondine dal Messico – scritto e diretto da Priscilla Giuliacci – con Maria Grazia Adamo, fino al 30 marzo al Teatro Millelire (http://www.millelire.org/TeatroMillelire.htm) e Il ritratto di una donna dall’1al 13 aprile al Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi (http://www.teatroeliseo.it/spettacolo.php?id=125#anchor) in cui Frida Kahlo è interpretata da Alessia Navarro, con la regia di Alessandro Prete che ne è anche autore insieme a Maltagliati e Setaccioli.
Giovanni Cavaliere